Effetti collaterali dei vaccini anti-COVID-19 in Svizzera – Aggiornamento

Esaminate 1485 notifiche di casi sospetti di effetti indesiderati dei vaccini anti-COVID-19 in Svizzera

22.04.2021

Fino al 20 aprile 2021 Swissmedic, in collaborazione con i centri regionali di farmacovigilanza (soprattutto con il centro di riferimento ticinese presso l’EOC), ha esaminato 1485 notifiche di sospette reazioni avverse da medicamenti in relazione alle vaccinazioni contro il COVID-19 in Svizzera. Le notifiche confermano il profilo di effetti collaterali noto dagli studi di omologazione e menzionato nelle informazioni sul medicamento e non incidono sul rapporto rischi-benefici positivo dei due vaccini a mRNA utilizzati.

706 notifiche si riferiscono al Comirnaty® di Pfizer/BioNTech e 761 al vaccino anti-COVID-19 di Moderna. In 18 casi non è stato specificato il vaccino. La maggior parte delle notifiche è stata inoltrata da operatori sanitari, 145 notifiche (9,8%) sono state inviate direttamente dalle persone colpite o dai pazienti.

Secondo le informazioni dell’UFSP, fino al 18 aprile 2021 sono state somministrate in Svizzera circa 2,1 milioni di dosi di vaccino e quasi 769 000 persone sono state completamente vaccinate. Non è possibile effettuare un confronto diretto tra le notifiche qui descritte e i vaccini somministrati perché le notifiche degli effetti indesiderati vengono trasmesse spesso con ritardo a Swissmedic e la valutazione accurata delle notifiche richiede tempo. Retrospettivamente si è rilevato, tuttavia, un tasso di notifica approssimativo pari a una notifica ogni 1000 dosi iniettate.

Le notifiche riguardavano in gran parte le donne (67,9%), il 28,7% gli uomini e in alcune notifiche (3,4%) non è stato indicato il genere.

Le persone colpite avevano in media 64,8 anni (fascia d’età 16-101), di questi il 41,6% aveva un età pari o superiore ai 75 anni. Nei casi classificati come seri (n = 537) l’età media era di 68,5 anni, mentre nei casi notificati in relazione temporale con i decessi (n = 64) era di 82,0 anni.

La maggior parte delle notifiche, ossia 948 (63,8%), è stata classificata come non seria, mentre 537 (36,2%) sono state le notifiche di casi seri e le persone sono state trattate in ospedale o le reazioni sono state considerate clinicamente significative per altri motivi. Nella maggior parte dei casi le persone colpite non hanno però corso alcun pericolo.

La maggior parte delle notifiche riporta più di una reazione (complessivamente 3851 reazioni nelle 1485 notifiche, ossia una media di 2,6 reazioni per notifica). Le reazioni più comuni notificate nei casi classificati come seri sono state febbre (80), dispnea (39), cefalea/emicrania ( (37), herpes zoster (34), brividi di freddo (28), ipersensibilità (27)/reazioni anafilattiche (13), vomito (28), dolori muscolari (27), malessere (25) e aumento della pressione sanguigna (25). Poiché nella maggior parte dei casi una notifica contiene più di una reazione, reazioni come febbre o cefalea sono riportate sia in casi considerati complessivamente seri sia in casi non seri.

Sono stati notificati 61 casi di herpes zoster. L’herpes zoster è causato dalla riattivazione del virus della varicella zoster (VZV). L’infezione primaria da VZV porta alla varicella. I fattori di rischio per un herpes zoster sono, tra l’altro, terapie immunosoppressive, diabete mellito, genere femminile, stress psicologico o traumatismi meccanici. L’incidenza dell’herpes zoster aumenta con l’età, passando da 3 casi su 1000 nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni a 10 casi su 1000 nella fascia d’età oltre gli 80 anni. L’età media delle persone colpite nei casi notificati era di 72 anni. A causa della frequente comparsa dell’herpes zoster nelle fasce d’età a cui si è data priorità nella vaccinazione, statisticamente si prevede un certo numero di casi di herpes zoster nello stesso periodo della vaccinazione anti-COVID-19. Sono in corso ulteriori indagini per determinare se le notifiche sono indizi di una relazione causale tra le vaccinazioni e la comparsa dell’herpes zoster.

Le figure 1 e 2 mostrano le reazioni più comuni notificate in relazione al Comirnaty® o al vaccino anti-COVID-19 di Moderna. Gli effetti collaterali più comuni sono stati complessivamente reazioni nella sede di iniezione (arrossamento, prurito, dolore e gonfiore), febbre, cefalea, dolori muscolari, brividi e stanchezza. Oltre la metà delle notifiche ha riguardato casi di questo tipo (54%).

Comirnaty 21-04-22
Figura 1: classifica per frequenza delle reazioni notificate (n = 1675) in relazione al Comirnaty®. I numeri tra parentesi si riferiscono a codici utilizzati a livello internazionale per codificare le reazioni.
Moderna 21-04-22
Figura 2: classifica per frequenza delle reazioni notificate (n = 2138) in relazione al vaccino anti-COVID-19 di Moderna. I numeri tra parentesi si riferiscono a codici utilizzati a livello internazionale per codificare le reazioni.

*) Nonostante la coincidenza temporale con la vaccinazione, in nessuno dei casi vi è una prova concreta che la vaccinazione sia stata la causa del decesso. I decessi di persone anziane e con patologie preesistenti in coincidenza temporale con una vaccinazione anti-COVID-19 sono oggetto di un attento esame anche a livello internazionale. In tal senso, Swissmedic ha contatti frequenti con le autorità preposte al controllo dei medicamenti di altri Paesi. Finora, anche tali esami non hanno fornito alcuna prova di un nesso di causalità.

Le notifiche di reazioni locali nella sede di iniezione, incluse le reazioni ritardate, del vaccino anti-COVID-19 di Moderna rappresentano una percentuale significativamente maggiore rispetto a quelle del vaccino Comirnaty®; per quanto concerne quest’ultimo sono state inoltrate piuttosto notifiche di reazioni generali.

In 64 casi seri le persone sono decedute a differenti intervalli di tempo dalla vaccinazione. Le persone decedute avevano in media 82 anni e nella maggior parte dei casi gravi patologie pregresse. Questi casi sono stati analizzati con particolare attenzione. In base all’attuale stato delle conoscenze, a provocare il decesso sono state malattie che si manifestano a prescindere dalle vaccinazioni come infezioni, eventi cardiovascolari o malattie polmonari e respiratorie. Nonostante un’associazione temporale con la vaccinazione, non vi sono in nessun caso indizi concreti che la causa del decesso sia stata la vaccinazione. Le autorità di controllo dei medicamenti di altri Paesi e l’OMS hanno ottenuto risultati simili dopo la valutazione dei decessi temporalmente associati ai vaccini anti-COVID-19 omologati in Svizzera.

Le notifiche di effetti indesiderati finora ricevute e analizzate non incidono sul profilo rischi-benefici positivo dei vaccini anti-COVID-19 utilizzati in Svizzera. Per valutare gli aspetti relativi alla sicurezza dei vaccini anti-COVID-19, Swissmedic intrattiene inoltre un intenso scambio regolare con altre autorità di controllo dei medicamenti internazionali.

Grazie alle notifiche sussiste ora un quadro più chiaro della sicurezza dei vaccini che vengono somministrati quotidianamente, il che conferma ampiamente il profilo di effetti collaterali noto. Gli effetti collaterali noti dei vaccini anti-COVID-19 sono elencati nelle informazioni sul medicamento e vengono costantemente aggiornati e pubblicati sul sito www.swissmedicinfo.ch.

Notifica di effetti indesiderati

Informazioni riguardanti la notifica di reazioni avverse ai vaccini anti-COVID-19

Attenzione: le reazioni note e non gravi non sottostanno all’obbligo di notifica ai sensi dell’art. 59 della legge sugli agenti terapeutici. Le reazioni ai vaccini anti-COVID-19 non gravi e molto frequenti note comprendono dolori e gonfiore temporanei nella sede di iniezione, stanchezza, brividi, febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari. Queste reazioni locali e generali temporanee sono solitamente una manifestazione del confronto tra l’organismo e il vaccino.

Devono essere invece notificati gli effetti indesiderati gravi o finora sconosciuti. In generale, in questa prima fase della campagna di vaccinazione i medici dovrebbero notificare tutte le reazioni avverse che ritengono rilevanti dal punto di vista medico. Gli effetti indesiderati devono essere comunicati usando lo strumento di segnalazione elettronico ElViS, i medici possono utilizzarlo tramite il loro accesso HIN.

Interpretazione

Indicazioni per l’interpretazione dei dati

Per interpretare i dati qui riportati occorre tenere conto di quanto segue a causa della metodologia del sistema basato su notifiche spontanee: le informazioni contenute in questo rapporto si basano su notifiche di casi sospetti che sono state inoltrate a Swissmedic da operatori sanitari, persone colpite o aziende farmaceutiche e che sono state registrate nella banca dati dopo l’esame e la valutazione.

Tutte le reazioni notificate sono casi sospetti. Questo significa che nel singolo caso non si può stabilire se la reazione notificata sia stata semplicemente osservata nello stesso periodo della vaccinazione o se sia stata effettivamente causata dalla vaccinazione. Nell’ambito dell’accurata analisi dei casi si chiarisce anche se si può parlare di causalità.

Poiché non tutte le reazioni vengono notificate, dai dati riportati non è possibile trarre conclusioni attendibili sul numero di reazioni effettivamente verificatesi. Il numero di notifiche di casi sospetti per vaccino può dipendere molto da quante persone hanno ricevuto il relativo vaccino nel periodo preso in considerazione. Le informazioni sui casi sospetti di reazioni ai vaccini sono solo uno dei diversi elementi costitutivi per valutare continuamente il profilo rischi-benefici dei vaccini. Swissmedic incorpora le informazioni delle notifiche spontanee nella valutazione scientifica di tutti i dati disponibili per trarre conclusioni corrette sul profilo di sicurezza di un vaccino.