Settimana di campagna «PANGEA»: Fermato l'aumento di importazioni illegali di medicamenti in Svizzera

09.06.2016

Il numero di medicamenti acquistati su Internet e importati illegalmente in Svizzera rimane costante. I medicamenti più frequentemente introdotti in Svizzera per vie illegali continuano ad essere gli stimolanti per l'erezione. A registrare un calo sensibile sono invece i prodotti dimagranti importati illegalmente. Alla settimana di campagna internazionale «PANGEA IX» di quest'anno per la lotta al commercio illegale di medicamenti su Internet, coordinata da Interpol, hanno partecipato 103 Paesi.

Le autorità competenti hanno effettuato controlli su 332 936 spedizioni in tutto il mondo; di queste, 170 217 sono state sequestrate. 4 938 siti internet che praticano la vendita online di medicamenti illegali sono stati chiusi. Le dogane svizzere, Swissmedic e Antidoping Svizzera hanno ispezionato oltre 2 000 spedizioni presso l'aeroporto di Basilea-Mulhouse-Friburgo e presso il centro lettere di Zurigo-Mülligen. 765 spedizioni contenevano medicamenti o prodotti dopanti e per 82 di queste è stato disposto il sequestro.

I preparati importati illegalmente e sequestrati con la maggiore frequenza continuano a essere gli stimolanti per l'erezione (38%), seguiti dagli psicofarmaci (24%) e dai prodotti dopanti (14%). Gli ordini online di prodotti dimagranti sono diminuiti drasticamente, tanto che solo il 2% delle spedizioni sequestrate concerneva questo tipo di prodotti. Le pubblicazioni sulla loro pericolosità diffuse da Swissmedic lo scorso anno hanno evidentemente prodotto i loro effetti. Le stime approssimative formulate dalle dogane svizzere e da Swissmedic nel 2013, secondo cui ogni anno si importano circa 40 000 spedizioni di medicamenti legali e illegali, sono state confermate dalla campagna di quest'anno.

Risparmiare nell’acquisto di medicamenti può costare caro

Oltre a correre grossi rischi per la salute, le persone che ordinano tali medicamenti si espongono al rischio che le organizzazioni criminali facciano un uso indebito dei loro dati personali, tra cui ad esempio i dati delle carte di credito. Contro i destinatari delle spedizioni sequestrate viene avviata una procedura amministrativa soggetta a pagamento. In aggiunta, le merci illegali vengono distrutte. Chi ordina su Internet e assume medicamenti o prodotti dopanti di provenienza sconosciuta corre grossi rischi finanziari e di salute.

Quest'anno le spedizioni postali provenienti dall’estero sono state ispezionate per verificare anche l'eventuale presenza di dispositivi medici. 30 spedizioni contenevano dispositivi medici non conformi, tra cui ad esempio lenti a contatto e test genetici. Swissmedic ha condotto una campagna di sensibilizzazione divulgando vari fogli informativi per richiamare l'attenzione degli utilizzatori sui pericoli legati ai dispositivi medici non conformi.

Paesi di provenienza: indicazioni spesso ingannevoli e India al primo posto

La stragrande maggioranza dei medicamenti importati illegalmente proviene dall'India. Non meno del 23% dei preparati sequestrati è giunta infatti in Svizzera dal subcontinente indiano. Al secondo posto si posiziona con il 18% la Germania, che tuttavia ha funto solo da stazione intermedia per le merci asiatiche, come dimostra il fatto che molti dei pacchi provenienti da questo Paese contenevano medicamenti indiani. Il terzo posto è occupato per la prima volta dalla Cambogia, da cui proveniva il 16% dei medicamenti giunti illegalmente sul territorio svizzero;si tratta per lo più preparati contenenti stupefacenti (tranquillanti e sonniferi). Gli spedizionieri cambogiani indicano spesso come mittenti i nomi di associazioni benefiche per l'infanzia fittizie allo scopo di mascherare il contenuto dei pacchi. Tra i mittenti utilizzati più di frequente vi erano la «Weltkinderhilfe Kambodscha» e «Help a child smile» al fine di depistare gli impiegati doganali. Dopo vari accertamenti, Swissmedic è riuscita, nell'ambito della campagna PANGEA, a segnalare all'Interpol il sito web che offre tali prodotti affinché quest'ultimo venga chiuso.