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Swissmedic al centro Agora Una speranza di nome ATMP

Nell’ambito dell’ufficio dell’innovazione, istituito di recente, Swissmedic mette in campo varie iniziative per promuovere lo sviluppo di medicinali per terapie avanzate (ATMP). Insieme a Julia Djonova, capodivisione ATMP, siamo andati a Losanna per incontrare il professor George Coukos, direttore del Ludwig Institute for Cancer Research. Con lui abbiamo parlato della collaborazione con Swissmedic, del grande potenziale insito nelle terapie innovative, delle esigenze delle ricercatrici e dei ricercatori nonché delle possibilità di accelerare i processi.

Il cielo tra Romont e Palézieux si tinge di rosso dorato e Julia Djonova ammira incantata lo spettacolo della natura. Poi inizia a parlare del suo lavoro con grande entusiasmo e passione: «L’immenso potenziale dei medicinali per terapie avanzate (ATMP) porta nuove sfide e prospettive a ricercatori, medici, aziende e anche a Swissmedic.» Gli ATMP sono prodotti basati su geni, tessuti o cellule; consentono di sviluppare terapie innovative e promettenti per trattare malattie finora incurabili o ereditarie e offrono un grande potenziale per la medicina del futuro. «Quale autorità per gli agenti terapeutici, quindi, dobbiamo confrontarci con gli stakeholder, individuare i loro bisogni e comprendere insieme come e dove possiamo fornire supporto.» Uno di questi stakeholder è il professor George Coukos, che si dedica allo sviluppo e all’applicazione di terapie antitumorali innovative basate sullo stimolo al sistema immunitario. L’obiettivo comune è permettere ai pazienti di beneficiare quanto prima delle terapie ATMP.

Agora e Ludwig Cancer Research, Losanna

Julia Djonova conosce il tragitto a nord della metropoli vodese. Qui, nella Avenue du Bugnon, sono in corso i lavori di ristrutturazione e rinnovo del CHUV (Centre hospitalier universitaire vaudois). Proprio di fronte al CHUV sorge il centro Agora (Ludwig Cancer Research), inaugurato cinque anni fa, interamente dedicato alla ricerca oncologica. Agora adotta un approccio integrato e multidisciplinare, riunendo sotto lo stesso tetto clinici, biologici oncologici, immunologi e bioingegneri che lavorano insieme con un’unica missione: trovare soluzioni per fronteggiare le numerose sfide legate al cancro. Per Julia Djonova, la visita di oggi al professor George Coukos – direttore del Dipartimento di oncologia UNIL CHUV e della sede di Losanna del Ludwig Cancer Research – è una buona occasione per raccogliere informazioni sui recenti progressi nel campo degli ATMP, scambiare opinioni e cementare la collaborazione tra Swissmedic e il centro di ricerca.

La Svizzera come polo d’eccellenza

Il professor George Coukos ci aspetta nell’edificio in vetro. Il clinico e ricercatore oncologico elogia anzitutto le condizioni ideali che offre la Svizzera per il suo tipo di ricerca. «Il Paese dispone di notevoli risorse e di un’infrastruttura avanzata e professionale in ambito ospedaliero e sul fronte della ricerca; il livello del nostro lavoro è elevato e non teme confronti nel panorama internazionale, specie per quanto riguarda l’innovazione clinica.» Coukos opera in Svizzera da dieci anni ed è convinto che il nostro Paese sia assolutamente competitivo sul piano globale.

«Le opportunità terapeutiche offerte dagli ATMP sono immense e straordinarie.»
George Coukos
Il duplice ruolo del professor George Coukos

Attualmente il professor George Coukos dirige sia il Dipartimento di oncologia dell’Università di Losanna e del CHUV (Centre hospitalier universitaire vaudois) sia la sede di Losanna del Ludwig Cancer Research. «Ci concentriamo sulla ricerca nel campo dell’immunologia tumorale e del microambiente del tumore, ovvero l’ambiente attorno al quale si sviluppa un tumore maligno nell’organismo, nonché sullo sviluppo di terapie antitumorali mirate.» È proprio qui che Coukos e il suo team individuano il potenziale più grande. «Negli ultimi anni abbiamo fatto enormi progressi: oggi, ad esempio, alcuni tumori del sangue si possono trattare per mezzo dell’immunoterapia con cellule T, nell’ambito della quale le cellule immunitarie prelevate dal paziente e riprogrammate in laboratorio colpiscono in modo specifico le cellule tumorali. Oltre la metà dei pazienti sottoposti a questa terapia raggiunge la guarigione.»

Julia Djonova
Julia Djonova
George Coukos
George Coukos
Julia Djonova
Agora
George Coukos & Julia Djonova
La collaborazione con Swissmedic

La partnership tra il professor George Coukos, il suo team e Swissmedic è iniziata con l’arrivo del professore al CHUV. «Swissmedic ha dimostrato un’apertura e una voglia di collaborare che mi hanno colpito fin da subito. Ci siamo confrontati velocemente e in modo pragmatico sugli aspetti normativi e tecnico-produttivi e abbiamo discusso delle nuove terapie che stavamo sviluppando», spiega tracciando il suo bilancio. In particolare, il professor Coukos è rimasto impressionato dal notevole know-how del personale di Swissmedic e dalla sua grande motivazione all’idea di lavorare insieme. «Ci siamo coinvolti reciprocamente nelle nostre attività e così abbiamo sviluppato in sinergia e con efficienza i nostri progetti ATMP.» A titolo di esempio, cita il supporto nella creazione di tre aree di produzione per terapia cellulare. Qui i linfociti, un particolare tipo di globuli bianchi, vengono prelevati dal tumore, fatti replicare in colture cellulari, ulteriormente modificati e reinfusi nel paziente. Nascono così i linfociti infiltranti il tumore (TIL), che combattono il cancro con cellule del paziente stesso attraverso un meccanismo immunologico. Secondo studi clinici, questa terapia evidenzia già ora una buona capacità di distruggere le cellule tumorali di svariate neoplasie.

Ma la collaborazione non si esaurisce qui: anche nelle diverse fasi degli studi clinici si discute degli aspetti normativi e scientifici. Grazie alla stretta cooperazione e al confronto continuo tra i ricercatori e Swissmedic, i progetti avanzano rapidamente e le autorizzazioni necessarie vengono rilasciate nel giro di poco tempo. Così i pazienti possono beneficiare subito di terapie promettenti.

Il ruolo di Swissmedic nelle innovazioni terapeutiche

Nello sviluppo di terapie innovative ci sono diversi fattori decisivi: da un lato l’interazione tra ricercatori, sviluppatori e fabbricanti, dall’altro il tempo. «Dobbiamo ottimizzare il più possibile i tempi in ogni processo: dopo tutto sono in gioco la vita e la salute dei pazienti.» È qui che George Coukos attribuisce un ruolo importante a Swissmedic. «In questo contesto, Swissmedic agisce come ‹gatekeeper›: da un lato, infatti, assiste gli sperimentatori nello sviluppo clinico e li aiuta a prevenire possibili errori; dall’altro garantisce la sicurezza dei pazienti e al contempo si attiva per impedire che terapie promettenti vadano a monte a causa di dati insufficienti o del mancato rispetto di alcune disposizioni di legge.»

Swissmedic assiste ricercatori e fabbricanti dallo sviluppo all’applicazione di un prodotto sul paziente, e in tal modo contribuisce a garantire il rispetto dei requisiti normativi e scientifici sin dalle prime fasi. Tutto ciò è possibile grazie a consulenze scientifiche e procedurali (Scientific Advice Meeting) nonché al confronto informale nel corso di un progetto. La stretta collaborazione e lo scambio continuo di conoscenze permettono a Swissmedic di elaborare la domanda relativa a una terapia promettente e di concedere l’omologazione con la massima tempestività. Così non si perde tempo e il paziente può subito beneficiare del medicamento. Il professor Coukos aggiunge: «Non ho mai visto un’evoluzione così rapida e un’efficienza tanto elevata come nel campo delle terapie cellulari antitumorali con prodotti innovativi. Le terapie ATMP stimolano il sistema immunitario dell’organismo a distruggere le cellule tumorali. Laddove altri medicamenti ‹convenzionali› non funzionano, le terapie ATMP determinano in molti casi una remissione, ovvero la regressione temporanea o permanente dei sintomi della malattia, e talvolta anche la guarigione. È un grande successo, che regala la speranza di curare un’ampia varietà di forme tumorali.»

ATMP e approcci combinatori

Il professor George Coukos è convinto che gli ATMP offrano opportunità terapeutiche immense e straordinarie. «Per combattere il cancro servono approcci combinatori, basati sull’impiego parallelo di diverse terapie, poiché il tumore solitamente cresce molto in fretta.» Spesso la somministrazione di uno o più medicamenti classici sistemici non basta per fermare il tumore, oppure comporta effetti collaterali non tollerabili. «Con terapie innovative sofisticate, basate sull’uso di cellule T modificate, potremmo garantire una maggiore efficacia contro il tumore e ridurre gli effetti collaterali gravi.»

L’obiettivo primario: trovare nuove strade e possibilità

Il professor George Coukos e il suo team si preparano ad affrontare numerose sfide legate allo sviluppo di ATMP. Ad esempio, migliorare l’economicità semplificando i procedimenti di fabbricazione. Ma quale sarà l’evoluzione futura? L’obiettivo principale del direttore del Ludwig Cancer Research e del Dipartimento di oncologia UNIL CHUV consiste nel trovare e consolidare nuove terapie antitumorali. Prima di arrivare a questo risultato, tuttavia, ci sono molte tappe da superare. «Ad esempio, quando sviluppiamo un ATMP dobbiamo prestare attenzione ai requisiti specifici previsti per questa categoria di prodotti. Al momento gli ATMP vengono fabbricati in locali dotati di attrezzature speciali, autorizzati e controllati regolarmente da Swissmedic. Vorremmo provare a riprodurre questi elevati requisiti in un ‹comune› laboratorio all’interno di un ospedale. Così la fabbricazione sarebbe più semplice.» E, secondo Coukos, si potrebbero anche dimezzare i costi di produzione.

In veste di autorità competente, Swissmedic può autorizzare un laboratorio solo se soddisfa in modo completo i requisiti previsti. Questi ultimi sono uguali per tutti i laboratori, a prescindere dalle dimensioni. Swissmedic e il team del professor Coukos stanno lavorando insieme per trovare soluzioni e definire procedure idonee.

Le conclusioni

Il nostro colloquio con il professor George Coukos volge al termine. Per concludere, Julia Djonova vorrebbe sapere in che modo Swissmedic può contribuire allo sviluppo dei processi ATMP. Il professore risponde prontamente: «La vicinanza e il confronto vivace tra Swissmedic e la nostra istituzione ci aiuta a svolgere un lavoro approfondito. Insieme a Swissmedic vogliamo provare a semplificare le procedure il più possibile.» Quale bilancio può trarre Julia Djonova a fine giornata? «Siamo sulla buona strada: le diverse misure proposte dall’ufficio dell’innovazione, o Swissmedic Innovation Office, aiutano a discutere apertamente dei problemi e ad apportare i miglioramenti necessari per soddisfare i requisiti normativi e scientifici stabiliti. Ci impegniamo a raggiungere le ricercatrici e i ricercatori e rispondiamo con piacere alle loro domande. Non solo chi lavora nella ricerca, ma anche le startup possono contattarci per eventuali dubbi e chiarimenti. Swissmedic è aperto al dialogo, per mettere a frutto l’enorme potenziale degli ATMP e consentire ai pazienti di beneficiare quanto prima di terapie innovative.»