Sotto la lente

Approvvigionamento di medicamenti in Svizzera In caso di problemi le domande out-of-stock vengono trattate rapidamente.

Andreas Pfenninger è a capo della Divisione Stakeholder Engagement di Swissmedic. In altre parole, coordina le esigenze nazionali e internazionali, comprese quelle relative alla sicurezza dell’approvvigionamento di medicamenti e vaccini in Svizzera. Per «Visible» illustra il possibile ciclo di vita di un antibiotico e le potenziali difficoltà di approvvigionamento.

Situazione generale

«I problemi dovuti alle difficoltà di approvvigionamento sono noti da tempo. Questa situazione si è presentata per la prima volta circa dieci anni fa; negli ultimi tre-quattro anni i problemi di approvvigionamento hanno continuato ad aumentare, diventando un tema noto anche per la collettività, oltre che per gli operatori del sistema sanitario. Le persone si preoccupano di approvvigionamento e delle possibili difficoltà ai livelli più disparati. Con la pandemia da coronavirus, la situazione è ulteriormente peggiorata.»

Esempio relativo a un antibiotico: la fase iniziale

«Il ciclo di vita di un medicamento è sempre simile. Prendiamo un antibiotico: dapprima viene sviluppato da un’azienda, la quale richiede un brevetto per il principio attivo, di solito per una durata di 20 anni. Una volta terminata la fase di sviluppo, il brevetto le dà il diritto esclusivo di commercializzare il prodotto/preparato/principio attivo per un periodo di otto-dieci anni. Contemporaneamente, l’azienda deve garantire di poter rifornire il mercato; per questo motivo, è raro imbattersi in difficoltà di approvvigionamento con i medicamenti protetti da brevetto. Alla scadenza del brevetto, altri fabbricanti possono commercializzare i cosiddetti generici, vale a dire medicamenti contenenti lo stesso principio attivo. Ciò si traduce spesso in una riduzione del prezzo di vendita. A questo punto, il titolare del brevetto deve chiedersi se intende ritirarsi dal mercato con il suo prodotto o se vuole continuare a fabbricare il prodotto originale.»

Esempio relativo a un antibiotico: la fase di consolidamento

«Se il mercato è interessante per l’antibiotico, dopo la sua apertura sarà disponibile un’ampia gamma di fornitori e prodotti. L’antibiotico è in piena espansione ed è disponibile. Tuttavia, più il prodotto diventa vecchio, meno viene fabbricato: non solo subentrano prodotti più recenti e migliori, ma la sua fabbricazione non è più interessante dal punto di vista economico. Si assiste quindi a una ristrutturazione di mercato, la cosiddetta fase di consolidamento.»

Esempio relativo a un antibiotico: possibili difficoltà di approvvigionamento

«Se il consolidamento si spinge al punto che, alla fine del ciclo di vita, rimane un solo fabbricante, possono verificarsi difficoltà di approvvigionamento. Qualora si manifesti un difetto di qualità, ad esempio, non è più possibile fabbricare la quantità necessaria di preparato. Anche eventi imprevisti, come una pandemia con lockdown o addirittura un terremoto o un incendio che distruggono l’impianto di produzione, possono causare difficoltà di approvvigionamento.»

Esempio relativo a un antibiotico: domande out-of-stock

«Se l’antibiotico non è più disponibile per la Svizzera, il titolare dell’omologazione può presentare a Swissmedic una cosiddetta domanda out-of-stock per importare un preparato identico da un altro Paese europeo e distribuirlo temporaneamente. Tali domande vengono elaborate rapidamente e i prodotti equiparabili possono essere riconfezionati in Svizzera oppure provvisti di un’etichetta e un foglietto illustrativo svizzeri per poi essere venduti. Il riconfezionamento o la nuova etichettatura sono necessari per la sicurezza dei pazienti. Un medicamento importato dal Belgio, ad esempio, è provvi­sto di etichetta in francese e fiammingo e anche il foglietto illustrativo è redatto in queste due lingue. Il richiedente deve garantire che tutte le informazio­ni sul medicamento siano comprensibili tanto per gli specialisti quanto per i pazienti in Svizzera.»

Esempio relativo a un antibiotico: importazione dall’estero

«Se il prodotto omologato non viene più immesso in commercio in Svizzera, Swissmedic cancella l’omologazione. Nel caso di medicamenti pediatrici, possiamo sollecitare il fabbricante responsabile a mettere a disposizione il dossier per un fornitore svizzero a titolo gratuito. Il fabbricante deve inoltre informare medici e ospedali sulle alternative terapeutiche. Anche gli ospedali e i medici in possesso dell’opportuna autorizzazione hanno la possibilità di importare preparati affini dall’estero.»

Medicinale
Medicinale
Capacità di fabbricazione di vaccini

«Attualmente, a livello mondiale le capacità di fabbricazione di molti vaccini non bastano per soddisfare la domanda globale.
Generalmente ci vogliono cinque o più anni per fabbricare e omologare un vaccino. La costruzione di un nuovo sito di produzione di vaccini richiede ancora più tempo. I vaccini sono generalmente prodotti a basso costo, non da ultimo per poterli utilizzare in Paesi con difficoltà di accesso agli agenti terapeutici, come determinate regioni in Africa e Asia. Non appena Swissmedic riceve una domanda di omologazione di un vaccino, iniziamo la valutazione, testandone qualità, sicurezza ed efficacia. Se Swissmedic ritiene che il vaccino soddisfi i requisiti, lo omologa per la Svizzera.»

Problemi di approvvigionamento

«Nel 2015, l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) ha pubblicato un’ordinanza in cui i principi attivi e i medicamenti di importanza vitale nonché critici in termini di approvvigionamento sono stati assoggettati all’ob­bligo di notifica. Questa ordinanza è parte integrante della legge sull’approvvigionamento del Paese, entrata in vigore nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Ciò significa che i fabbricanti devono notificare all’UFAE le difficoltà di approvvigio­namento. Insieme alle scorte obbligatorie di antibiotici, antidolorifici e vaccini, ciò consente di evitare lacune nell’approvvigionamento. Dal rapporto dell’UFAE dello scorso anno emerge che circa il 70 per cento delle difficoltà di approvvigionamento ­­è dovuto a problemi lungo la catena di fornitura. Basta un semplice ritardo nel trasporto per determinare una situazione di questo tipo.»

Produzione locale

«Un obiettivo da perseguire potrebbe essere che i fabbricanti di medicamenti tornino a produrre più vicino a noi, e questo vale sia per la Svizzera sia per l’intera Europa. I fabbricanti svizzeri dovrebbero essere incentivati a produrre maggiormente a livello locale i propri principi attivi, medicamenti e vaccini. Questo approccio contribuirebbe a stabilizzare la catena di approvvigionamento. La decisione di offrire simili incentivi alle aziende dovrà certo essere discussa congiuntamente dai rappresentanti della politica e dell’economia nel prossimo futuro.»

«Ogni giorno faccio un passo avanti»

Signor Pfenninger, qual è il motivo del suo interesse per i medicamenti e gli agenti terapeutici?

«Ho studiato scienze naturali e sono farmacista. Mi piace spaziare il più possibile in molteplici settori.»

Cosa fa il capo della Divisione Stakeholder Engagement?

«Cerco di mettere in contatto i diversi rappresentanti di autorità, politica e industria e di scoprire quali sono le loro esigenze e i loro dubbi. Contemporaneamente, è importante valutare dove e come Swissmedic può dare il proprio contributo. Mi sento quindi a mio agio in molti settori, posso mettere a frutto tutta la mia esperienza, fare ogni giorno un passo avanti e imparare sempre cose nuove.»

Quale grande obiettivo desidera ancora conseguire?

«Vorrei contribuire, affinché Swissmedic sia percepito come un’autorità efficiente, indipendente e competente. Vorrei conseguire tanti piccoli obiettivi e riunirli in un grande quadro d’insieme.»

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Andreas Pfenninger